Roberto Maggiani
- 26/05/2009 22:36:00
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Molto bella questa recensione che porta in causa Totò e Peppino. Interessante il libro. Si capisce che la Palermo raccontata è filtrata dagli occhi dell’autore, così come un regista, inevitabilmente in un film, propone la propria visione della realtà sociale e anche paesaggistica. Questo Rocco alla fine sembra essere ciascuno di noi che si arrabatta per vivere al meglio, ma la sfortuna ci perseguita, perché quando si parte male è difficle finire bene, vincere alla lotteria è mera chimera e allora si fa quello che si può. In fin dei conti chi vive male è perché lo è costretto, la giustizia è una necessità di ordine, ma l’ordine potrebbe essere portato con la giustizia sociale, in cui i diritti di una vita degna sono garantiti a tutti.
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